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Pinza trevigiana e Vin brulè







La tradizione

La “Pinza” è un dolce veneto tipico dell’Epifania, diffuso con questo nome soprattutto nelTrevigiano. Dolce povero, molto condito e aromatizzato, simbolo della civiltà contadina, è sempre presente nelle tradizionali feste del “Pan e vin”: se il 5 di gennaio, all’ora dell’imbrunire, vi trovate nelle zone del Nordest, vedrete sicuramente dei falò e tanta gente intorno. Il Pan e vin è un’antica tradizione che risale all’epoca pre-cristiana, portata ai giorni nostri dalla cultura contadina: simbolicamente con questo grande falò si brucia il passato che è rappresentato da un fantoccio (in dialetto chiamato “vecia”) e si cercano i nuovi auspici per l’anno nuovo appena iniziato, osservando la direzione che prendono le faville e il fumo dei falò: se vanno verso est sarà un anno ricco e dai raccolti abbondanti, al contrario se andranno verso ovest, così come recita il detto:

" Pan e vin,
la pinsa sotto il camin.
Faive a ponente
panoce gnente,
faive a levante
panoce tante "

Il rito del Pan e vin è anche un momento in cui la comunità si raccoglie per stare in compagnia, degustando la Pinza accompagnata dall'immancabile Vin brulè, un vino (qui si usa bianco) aromatizzato con spezie, servito bollente. Le versioni di questa torta rustica, dal tipico retaggio contadino, sono svariate e cambiano da provincia a provincia, da paese a paese e addirittura di famiglia in famiglia. Fino alla meta’ del secolo XX era preparato con un impasto di farine di frumento e granoturco, uva passita, fichi secchi, gherigli di noci, semi di finocchio ecc., ridotto a forma di parallelepipedo molto basso, avvolto in foglie di verza e cotto sotto la cenere del focolare. Noi vi proponiamo la ricetta base, quella più semplice e tradizionale tipica del territorio trevigiano, nella versione non lievitata che è più diffusa a Treviso e nelle zone della destra Piave. Da questa versione base potete creare la vostra, aggiungendo tanti ingredienti diversi: tradizione vuole che si debbano assaggiare almeno 7 tipi diversi di "Pinza" perché porti fortuna per l'anno nuovo.

Ingredienti base per Pinza

  • 300 gr di pane raffermo
  • 200 gr di farina bianca 00
  • 500 gr farina da polenta gialla (o fioretto)
  • 500 ml. di latte (anche vegetale, per es. di riso)
  • 500 ml circa d'acqua
  • 1 bicchiere di olio evo
  • 100 gr di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 100 gr uvetta sultanina
  • 2 cucchiai di semi di finocchio
  • un bicchierino di grappa

Ingredienti facoltativi

  • succo d'arancia
  • scorza d'arancia
  • scorza di limone
  • fichi secchi a pezzetti
  • noci
  • pinoli
  • mele a pezzetti o frullate nell'impasto
  • zucca nell'impasto
  • cannella in polvere

Procedimento

In una terrina abbastanza capiente mettere il pane raffermo tagliato a pezzetti, versarci il latte e lasciare in ammollo per circa mezz’ora. Frullarlo quindi con un normale sbattitore fino a dottenere una crema. Aggiunere quindi lo zucchero e il pizzico di sale, la grappa, quindi l'olio, le farine e, un po' alla volta l'acqua, amalgamando bene il tutto sempre con l'aiuto dello sbattitore, fino ad ottenere un impasto cremoso ma non troppo liquido. A questo punto si può impreziosire l'impasto con gli ingredienti a piacere: nella versione più povera e semplice si mettono solo uvetta (ammollata in acqua o grappa) e semi di finocchio.
Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata e mettere in forno a 180 gradi per circa 50-55 minuti, fino a quando la superficie formerà una bella crosta compatta dorata (o tradizionalmente un po' bruciacchiata, nel forno a legno). Far raffreddare, tagliar a fettine o a pezzetti: la consistenza dev'essere quella di una polenta, solida ma morbida. Servire con un bel bicchiere di caldo Vin brulè. E' buona sia tiepida che fredda e si mantiene per alcuni giorni, meglio se conservata in una pellicola così da mantenerne la consistenza umida.

Ingredienti per Vin brulè

  • vino bianco secco
  • zucchero
  • mele a tocchetti
  • scorze d'arancia
  • cannella
  • chiodi di garofano
  • anice stellato

Procedimento

Portare il vino ad ebollizione con tutti gli aromi e lasciare in infusione per alcuni minuti. Inutile riportare le dosi degli ingredienti, si fa un po' ad occhio, anche perchè l'aromatizzazione è assolutamente soggettiva... piuttosto conta quanto lasciate le spezie in infusione: assaggiatelo per regolarvi finchè è di vostro gradimento. Servite il vino bollente, a piacimento accompagnatelo con i pezzetti di mela cotta all'interno e alcune delle spezie d'infusione. Se vi mancano le stecche di cannella (come a noi!), una spolverata di cannella in polvere sul bicchiere sarà buona e decorativa! Coccolatevi e riscaldatevi nelle sere invernali con questa bevanda deliziosa e tradizionale.