"Sardee in Saor"
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La tradizioneLe “sardee in saor” sono un piatto tipico veneziano composto da sardine fritte e cipolle cotte con aceto, uvetta e pinoli. “Saor”, in veneziano, significa sapore ed era un particolare metodo di conservazione utilizzato dai pescatori veneziani i quali avevano l'esigenza di tenere il cibo a bordo il più a lungo possibile. Dopo aver cotto le cipolle con olio e aceto, si riempivano dei contenitori in terracotta ponendo sardine fritte e cipolle a strati alterni. Col passare del tempo fu aggiunta l'uva sultanina che serviva a favorire la digestione e ad addolcire bocca e alito dei suoi degustatori. I pescatori mangiavano le sarde in saor anche dopo che era passato molto tempo dal momento della loro preparazione e assaporavano le tonalità di gusto e aroma del prodotto non più fresco; quello rimase però il loro colore gustativo "vero". Per questo motivo, ancora oggi, quando si preparano le sarde in saor, si consiglia di consumarle almeno dopo un giorno di assestamento. Noi abbiamo sperimentato questa ricetta della tradizione non solo con le sarde ma anche in una versione vegana con il seitan e il risultato è stato veramente sorprendente. Il nostro Grapariol, vino frizzante, fresco e profumato, accompagna perfettamente questa ricetta così saporita, Ingredienti (6 persone)
ProcedimentoPulire e asciugare le sardine, passarle nella farina, scuoterle per toglierne l'eccesso e friggerle in olio caldo e profondo finchè risultano dorate. Lasciar raffreddare e salare.
Ammollare l'uvetta in una ciotola con acqua tiepida e tostare i pinoli in una padella antiaderente. Scaldare l'olio evo e far appassire l'abbondante cipolla finemente affettata, sfumare con l'aceto e aggiustare di sale e pepe. Aggiungere l'uvetta ammollata e i pinoli. La cipolla sarà pronta quando sarà morbida.
Prendere una ciotola e fare degli strati alternati di sardine e cipolla. L'ultimo strato dovrà comunque essere di cipolla. Lasciar riposare in frigo almeno un giorno per rendere il piatto più saporito.
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